“L’anima, mentre vive in questo Volere Divino, viene rivestita d’una luce tutta simile a colui in cui vive”.

“Figlia mia, tutte le altre virtù nelle creature fabbricano un muro di determinata altezza, ma il muro dell'anima che vive nella Volontà di Dio è un muro tant'alto e profondo, che non si trova né la profondità né l’altezza; ed è tutto d’oro puro e massiccio, non soggetto a nessun malanno, perché essendo questo muro nel Volere Divino, cioè in Dio, Iddio stesso lo custodisce, e contro Dio non c’è potenza che valga. E l’anima mentre vive in questo Volere Divino viene rivestita d’una luce tutta simile a colui in cui vive, tanto che anche in cielo risplenderà più di tutti gli altri, [così] da essere agli stessi santi occasione di maggiore gloria.

Ah, figlia mia, pensaci un po’ che ambiente di pace, di beni, contiene la sola parola Volontà di Dio! Già solo che l’anima pensi di voler vivere in questo ambiente, già si sente cambiata, sente un’aria divina che l’investe, si sente sperdere l’essere umano, si sente divinizzata: da impaziente, paziente; da superba, umile, docile, caritatevole, ubbidiente; insomma, da povera ricca. Già tutte le altre virtù sorgono a farle corona a questo muro alto che non tiene confine; perché come Iddio non tiene confine, così l’anima resta sperduta in Dio e perde i confini propri ed acquista i confini della Volontà di Dio”.

(Libro di Cielo 7° Volume - 12 febbraio 1906)