“Il vivere nella mia Volontà è vivere con una sola Volontà, qual è quella di Dio”.

“Figlia mia, il vivere nella mia Volontà è vivere con una sola Volontà, qual è quella di Dio, la quale, essendo una Volontà tutta santa, tutta pura, tutta pace, ed essendo una sola Volontà che regna, non ci sono contrasti: tutto è pace; le passioni umane tremano innanzi a questa suprema Volontà e vorrebbero fuggirla, né ardiscono di muoversi, né di opporsi, vedendo che innanzi a questa Santa Volontà tremano cieli e terra...

Sicché il primo passo del vivere nel Voler Divino, che fa dare ad una creatura l’ordine divino, è nel fondo dell’anima, dove la grazia la muove a vuotarsi di ciò che è umano, di tendenze, di passioni, d’inclinazioni ed altro.

Invece, il fare la mia Volontà è vivere con due volontà, cosicché quando do gli ordini di seguire la mia, le creature sentono il peso della loro volontà, che vi mette contrasti, e ad onta che seguano gli ordini della mia Volontà con fedeltà, sentono il peso della natura ribelle, le loro passioni ed inclinazioni...

E quanti santi, ad onta che siano giunti alla perfezione più alta, sentono questa loro volontà che loro fa guerra, che li tiene oppressi, e tanti sono costretti a gridare: ‘Chi mi libererà da questo corpo di morte? Cioè, da questa mia volontà che vuol dare morte al bene che voglio fare?’”.

(Libro di Cielo 17° Volume - 18 settembre 1924)