'Volontà di Dio, quanto sei amabile, adorabile, desiderabile, più della mia stessa vita!'

Mi sentivo tutta abbandonata nel Fiat Divino e la mia povera mente me la sentivo come inzuppata dalla luce della sua santità, bellezza e felicità indescrivibile. Possedere la fonte di tutti i beni, godere il pelago dei mari infiniti di tutte le gioie e possedere tutte le attrattive delle bellezze inesauribili, delle bellezze divine, fino ad innamorare lo stesso Dio, e vivere nel Voler Divino col farlo regnare nell'anima, è tutto lo stesso.

Volontà di Dio, quanto sei amabile, adorabile, desiderabile, più della mia stessa vita! Il tuo regnare è regno di luce, che tiene forza di vuotarmi di ciò che alla sua luce non appartiene; è regno di santità e mi trasforma non nella santità dei santi, ma nella santità del mio Creatore; è regno di felicità e di gioia, e mi mette in fuga tutte le amarezze, i fastidi, le noie. Ma come mai possono disporsi le creature, meritare di ricevere un regno sì santo?

(Libro di Cielo 23° Volume - 30 ottobre 1927)