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“Per quante verità di più ti manifesto, di tante specialità di beatitudini ti faccio in dono”

“Figlia mia, [per] quante verità di più ti manifesto, [di] tante specialità di beatitudini ti faccio in dono. Ogni verità contiene in sé una beatitudine, felicità, gioia e bellezza distinta; sicché ogni verità di più che conosci porta in te beatitudine, felicità, gioia, bellezza, di cui tu resti arricchita; sono semi divini che l’anima riceve, che manifestandoli agli altri comunica questi semi ed arricchisce chiunque li riceve.

Ora le verità conosciute in terra, essendo semi divini che germogliano beatitudini, gioia, ecc., in cielo quando l’anima sarà nella sua patria saranno fili elettrici di comunicazione, [per] cui la Divinità sprigionerà dal suo seno tanti atti di beatitudine per quante verità [l’anima] ha conosciuto. Oh, come ne resterà inondata come da tanti diversi mari immensi! Già il germe lo tiene; col tenere il germe tiene il vuoto dove poter ricevere questi mari immensi di felicità, di gioia e di bellezza.

[A] chi non tiene il germe, [a] chi non ha conosciuto una verità in terra, manca il vuoto per poter ricevere queste beatitudini. 

Succede come quando un piccino non ha voluto studiare tutte le lingue; facendosi grande e sentendo parlare in quelle lingue che lui non volle o non gli venne dato di poter studiare, non ne capirà nulla, perché la sua intelligenza col non voler studiare restò chiusa, e non fece nessuno sforzo per preparare un posticino per comprendere quelle lingue; al più resterà ammirato, godrà della felicità altrui, ma lui né la possederà né sarà causa di felicità agli altri. Vedi dunque che significa conoscere una verità di più o una verità di meno; se tutti lo sapessero che grandi beni si perdono, farebbero a gara per fare acquisto di verità.

(Libro di Cielo 13° Volume - 25 gennaio 1922)