TERZO MISTERO della GIOIA 

La Nascita di Gesù Bambino nella grotta di Betlemme


Unita, fusa, con la SS. Madre ed il suo Celeste Bimbo, m’immergo anch’io, Divina Volontà, nei tuoi mari di luce per contemplare il pieno meriggio: il Verbo Divino in mezzo a noi!

La Divina Volontà è esigente e vuole tutto, anche il sacrificio delle cose più sante e, a seconda delle circostanze, il grande sacrificio di privarsi dello stesso Gesù; ma questo è per distendere maggiormente il Suo Regno e per moltiplicare la vita dello stesso Gesù, perché quando la creatura per amore suo si priva di Lui, è tale e tanto il suo eroismo ed il sacrificio, che ha virtù di produrre una vita novella di Gesù, per poter formare un’altra abitazione a Gesù. Ecco perché la Vergine SS. ci invita:

“Sii attento, e sotto qualunque pretesto non negare mai nulla alla Divina Volontà”.

Mi unisco a Te, piccolo Gesù, per ascoltare il racconto della dolce Madre.

“Il piccolo Gesù, spasimante d’amore, stava in atto di muovere il passo per uscire alla luce del giorno. La Mamma tua sentiva che non Lo poteva più contenere dentro di sé. Mari di luce e d’amore mi inondavano, e come dentro un mare di luce lo concepii, così dentro un mare di luce uscì dal mio seno materno. Per chi vive di Volontà Divina tutto è luce e tutto si converte in luce.

Onde in questa luce io, rapita, aspettavo di stringere fra le mie braccia il mio piccolo Gesù e, come uscì dal mio seno, sentii i suoi primi vagiti amorosi. E l’Angelo del Signore me lo consegnò fra le mie braccia ed io me Lo strinsi forte forte al mio Cuore e Gli diedi il mio primo bacio ed il piccolo Gesù mi diede il suo.

Era mezzanotte quando il piccolo Re neonato uscì dal mio seno materno. Ma la notte si cambiò in giorno; Colui che era Padrone della luce metteva in fuga la notte dell’umana volontà, la notte del peccato, la notte di tutti i mali. Tutte le cose create correvano per inneggiare in quella piccola Umanità il loro Creatore. Il sole, il vento, i cieli, la terra, il mare… tutte le cose create riconobbero che il loro Creatore già stava in mezzo a loro e tutte facevano a gara ad inneggiarLo. Gli stessi Angeli, formando luce nell’aria, con voci melodiose da potersi sentire da tutti, dicevano: ‘Gloria a Dio nel più alto dei Cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà!’

Come io ricevetti il piccolo Gesù fra le mie braccia e Gli diedi il mio primo bacio, sentii il bisogno d’amore di dare del mio al mio Figlio Bambino e, porgendoGli il mio seno, Gli diedi latte abbondante, latte formato dallo stesso FIAT Divino nella mia persona per alimentare il piccolo Re Gesù. Ma chi può dirti ciò che io provavo nel far ciò e i mari di grazia, d’amore, di santità che mi dava il Figlio mio per contraccambiarmi? Quindi Lo involsi in poveri ma nitidi pannicelli e Lo adagiai nella mangiatoia. Questa era la Sua Volontà ed io non potevo far a meno di eseguirla. Ma prima di fare ciò feci parte al caro San Giuseppe, dandolo nelle sue braccia; ed oh, come gioì, se lo strinse al cuore, ed il dolce Bambinello versò nell’anima sua torrenti di grazia. Io mettevo in moto tutti i miei mari di amore che il Volere Divino aveva formato in me per amarLo, adorarLo e ringraziarLo.

Ed il celeste Pargoletto che faceva nella mangiatoia? Un atto continuo della Volontà del nostro Padre Celeste, che era anche Sua, ed emettendo gemiti e sospiri, vagiva, piangeva e chiamava tutti, col dire nei suoi gemiti amorosi: ‘Venite tutti, figli miei; per amore vostro sono nato al dolore, alle lacrime. Venite tutti a conoscere l’eccesso del mio amore! DateMi un ricetto nei vostri cuori’. E ci fu un via vai di pastori che vennero a visitarLo, ed a tutti dava il suo sguardo dolce ed il suo sorriso d’amore nelle sue stesse lacrime.

Tutta la mia gioia era tenere nel mio grembo il mio caro Figlio Gesù, ma il Volere Divino mi fece intendere che Lo mettessi nella mangiatoia a disposizione di tutti: era il piccolo Re di tutti, quindi avevano il diritto di farsene un dolce pegno d’amore. Ed io, per compiere il Volere Supremo, mi privai delle mie gioie innocenti ed incominciai con le opere e i sacrifici d’ufficio di Madre, di dare Gesù a tutti”.

Mio tenero Bambinello, non appena fosti nato, Tu subito Ti rifugiasti tremante fra le braccia della Mamma Celeste ed Ella Ti strinse al suo seno, Ti baciò, Ti riscaldò, Ti nutrì col suo latte e Ti quietò il pianto. Anch’io, Bambinello Gesù, voglio mettermi in braccio alla Mamma tua e sullo stesso suo bacio io voglio deporre il mio; voglio far scorrere il mio Ti amo nel suo latte verginale, per poterTi nutrire col mio amore. Tutto ciò che Ella Ti fece, voglio fartelo anch’io.

Mio tenero Bimbo, io desidero che Tu aprendo i tuoi occhi alla luce, Ti veda circondato dalle falangi delle opere tue, ciascuna delle quali Ti dica con me: ‘Ti amo, Ti amo, Ti amo! Ti benedico, Ti ringrazio, Ti adoro!’ e con tutte loro vorrei imprimere il mio primo bacio sulle tue labbra infantili!

Vedi, o mio amato Bambino, che non sono sola; con me ho tutto: ho il sole per riscaldarTi e per asciugare le tue lacrime, ho tutte le opere tue. Tu vagisci e singhiozzi perché non Ti vedi amato; ma io col mio Ti amo voglio cantarTi una nenia che Ti riconcilii il sonno, così mi riuscirà più facile invocare da Te, al tuo risveglio, il Regno del Tuo FIAT Divino. 

Pater, 10 Ave, Gloria

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