Libro di Cielo - Volume 3°

Gennaio 6, 199 (26)

La confidenza ha due braccia, con uno si abbraccia all'umanità di Gesù, con l’altro si abbraccia alla sua Divinità.

Questa mattina ho fatta la comunione ed essendomi trovata insieme con Gesù, ci stava la Mamma Regina; ed oh, meraviglia! Guardavo la Madre e vedevo il cuore di lei trasmutato in Gesù bambino; guardavo il Figlio e vedevo nel cuore del bambino la Madre. In questo mentre mi son ricordata che oggi era l’Epifania ed io, ad esempio dei Santi Magi, dovevo offrire qualche cosa al bambino Gesù, ma mi vedevo che non avevo niente che dargli.

Allora vedendo la mia miseria mi è venuto il pensiero di offrire per mirra il mio corpo con tutte le sofferenze dei dodici anni che ero stata nel letto, pronta a soffrire ed a starvi quant’altro tempo a lui piacesse; per oro, la pena che sento quando mi priva della sua presenza, che è la cosa più penosa e dolorosa per me; per incenso, le mie povere preghiere unite a quelle della Regina Mam­ma acciocché fossero più accettevoli al bambino Gesù. Onde ne ho fatto l’offerta con tutta la confidenza che il bambino avesse tutto accettato. Gesù pareva che con molto gusto accettasse le mie povere offerte, ma quello che più gustava era la confidenza con cui l’avevo offerto, onde mi ha detto:

“La confidenza ha due braccia, con uno si abbraccia alla mia umanità e della mia umanità se ne serve come scala per salire alla mia Divinità; con l’altro si abbraccia alla Divinità ed a torrenti vi attinge le grazie celesti, sicché l’anima vi resta tutta inondata dell’Essere Divino. Quando l’anima è confidente, è certa di ottenere ciò che domanda. Io mi faccio legare le braccia, le faccio fare ciò che vuole, la faccio penetrare più dentro il mio cuore e da essa stessa faccio prendere quello che mi ha domandato. Se ciò non facessi, mi sentirei in uno stato di violenza”.

Mentre ciò diceva, dal petto del bambino e da quello della Madre uscivano tanti ruscelli di liquore, ma non so dire proprio come si chiamava quello che dico liquore, che tutta m’inondavano l’anima. La Regina Madre è scomparsa.

Dopo ciò, insieme col bambino siamo usciti fuori nella volta dei cieli; il suo grazioso volto lo vedevo mesto. Ho detto tra me: “Forse vorrà le carezze della Regina Mamma”. Allora me lo sono stretto fortemente al cuore e Gesù bambino ha preso un aspetto giulivo. Chi può dire ciò che passava tra me e Gesù? Non ho lingua a saperlo manifestare né vocaboli per poterlo descrivere.

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