Libro di Cielo - Volume 2°

Luglio 4, 1899 (44)

Gesù le parla della sua celeste Mamma e poi della turbazione e agitazione spirituale.

Questa mattina, avendomi Gesù rinnovato le pene della crocifissione, si trovava insieme la nostra Mamma Regina, e Gesù parlando di lei ha detto: “Il mio proprio regno fu nel cuore della mia Madre, e questo perché il suo cuore non fu mai menomamente disturbato, tanto che nel mare immenso della passione soffrì pene immense, il suo cuore fu passato [d]a parte a parte dalla spada del dolore, ma non ricevette un minimo alito di turbazione. Quindi essendo il mio regno, regno di pace, perciò potetti in lei stendere il mio regno, senza ricevere nessun ostacolo, [e] liberamente regnare”.

Avendo Gesù seguitato altre volte a venire, e vedendomi io tutta piena di peccati, gli ho detto: “Mio Signore Gesù, mi sento tutta coperta di piaghe e peccati gravi. Deh, ti prego, abbi pietà di questa miserabile!”

E Gesù: “Non temere che non ci sono colpe gravi; e poi si deve avere orrore della colpa, ma non disturbarsi, perché l’agitazione da dovunque venga non fa mai bene all’anima”. Poi ha soggiunto: “Figlia mia, tu sei vittima come io lo sono; fa che tutte le tue opere risplendano con le stesse mie intenzioni pure e sante, acciocché ritrovando in te la mia stessa immagine possa liberamente versar l’influenza delle mie grazie, e così ornata, potrò offrirti come vittima odorosa innanzi alla divina giustizia”.

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